Il ciclo di dipinti parietali, nonostante le passate divergenze tra gli storici dell’arte, si riconosce oggi per motivi documentari e stilistici quale opera ascrivibile per intero a Tommaso Carrega. Oltre alla Gloria di S. Pietro nella volta, vi si trovano rappresentate otto scene della vita del primo Pontefice della Chiesa romana, desunte dagli Atti degli Apostoli e dalla Legenda Aurea. Sulla parete di destra stanno la Liberazione di Pietro dal carcere, la Visita degli Infermi e San Pietro che cammina sulle acque; nel coro la Resurrezione della vedova Tabita e la Caduta di Simon Mago; a sinistra la Visione di San Pietro, Rimprovero e morte di Anania e Saffira e Crocifissione di San Pietro. L’ultima scena è proposta in forma di grande quadro addossato a uno sfondo architettonico simulante delle aperture, oltre le quali s’intravedono le pareti e le volte di navate parallele, con decori a lacunari e volute rese con una colorazione più tenue.
Il ciclo di dipinti parietali, nonostante le passate divergenze tra gli storici dell’arte, si riconosce oggi per motivi documentari e stilistici quale opera ascrivibile per intero a Tommaso Carrega. Oltre alla Gloria di S. Pietro nella volta, vi si trovano rappresentate otto scene della vita del primo Pontefice della Chiesa romana, desunte dagli Atti degli Apostoli e dalla Legenda Aurea. Sulla parete di destra stanno la Liberazione di Pietro dal carcere, la Visita degli Infermi e San Pietro che cammina sulle acque; nel coro la Resurrezione della vedova Tabita e la Caduta di Simon Mago; a sinistra la Visione di San Pietro, Rimprovero e morte di Anania e Saffira e Crocifissione di San Pietro. L’ultima scena è proposta in forma di grande quadro addossato a uno sfondo architettonico simulante delle aperture, oltre le quali s’intravedono le pareti e le volte di navate parallele, con decori a lacunari e volute rese con una colorazione più tenue.