Nato per volontà della Associazione Culturale "Riofreddo Insieme" al fine di mantenere vivo un passato di fatica e ingegno, umile ma solidale, spesso dimenticato, il Museo del "C'era una volta" racconta, attraverso circa 2000 oggetti, la vita del piccolo borgo tra 1700 e prima metà del '900, esemplificandone le caratteristiche principali insieme alle peculiarità di una Comunità, essenzialmente contadina, culturalmente e linguisticamente mista tra radici liguri e suggestioni piemontesi.
A mobili, abbigliamento, vasellame e manufatti della quotidianità domestica, via via trasformati dalla modernità, si affiancano gli arnesi del contadino, del carbonaio, del barbiere, della filatrice, del calzolaio, gli strumenti del lavoro in ferriera, i ricordi della vita scolastica e dei momenti di svago, le testimonianze della devozione e delle celebrazioni liturgiche.
Concludono il percorso espositivo cimeli donati dai reduci dei campi di concentramento del secondo conflitto mondiale.
Nato per volontà della Associazione Culturale "Riofreddo Insieme" al fine di mantenere vivo un passato di fatica e ingegno, umile ma solidale, spesso dimenticato, il Museo del "C'era una volta" racconta, attraverso circa 2000 oggetti, la vita del piccolo borgo tra 1700 e prima metà del '900, esemplificandone le caratteristiche principali insieme alle peculiarità di una Comunità, essenzialmente contadina, culturalmente e linguisticamente mista tra radici liguri e suggestioni piemontesi.
A mobili, abbigliamento, vasellame e manufatti della quotidianità domestica, via via trasformati dalla modernità, si affiancano gli arnesi del contadino, del carbonaio, del barbiere, della filatrice, del calzolaio, gli strumenti del lavoro in ferriera, i ricordi della vita scolastica e dei momenti di svago, le testimonianze della devozione e delle celebrazioni liturgiche.
Concludono il percorso espositivo cimeli donati dai reduci dei campi di concentramento del secondo conflitto mondiale.