Nasce dalla volontà di Giovanni, ultimo orologiaio della dinastia Bergallo, che espresse il desiderio di donare al proprio paese la sua collezione come testimonianza dell’arte e della tradizione familiare per le macchine del tempo.
I Bergallo costruirono orologi da torre fra il 1861 e il 1980 nella casa-officina dove si svolse tutta la loro attività. I loro orologi furono installati in Liguria, Piemonte, Val d'Aosta, Valtellina e, il più lontano, in Patagonia.
Dopo una prima parziale esposizione, a partire dal 1984, il Museo fu istituito, con deliberazione del Consiglio Comunale, nel 1996 e inaugurato l’anno successivo nell’ex Palazzo Comunale. A seguito dell’acquisizione di nuovi reperti e dell’accresciuto interesse per la collezione, nel 2011 l’edificio è stato restaurato ed il percorso espositivo ampliato e totalmente rinnovato; oggi comprende pezzi dal XVI al XX secolo, fabbricati dai Bergallo o da loro raccolti o provenienti da donazioni di collezionisti, chiese ed altri enti: non solo orologi ma anche quadranti, lancette, carrucole, "stranezze" provenienti da campanili, ad attestare una storia ricchissima di tecnica e meccanica orologiaia ormai irripetibile.
Nasce dalla volontà di Giovanni, ultimo orologiaio della dinastia Bergallo, che espresse il desiderio di donare al proprio paese la sua collezione come testimonianza dell’arte e della tradizione familiare per le macchine del tempo.
I Bergallo costruirono orologi da torre fra il 1861 e il 1980 nella casa-officina dove si svolse tutta la loro attività. I loro orologi furono installati in Liguria, Piemonte, Val d'Aosta, Valtellina e, il più lontano, in Patagonia.
Dopo una prima parziale esposizione, a partire dal 1984, il Museo fu istituito, con deliberazione del Consiglio Comunale, nel 1996 e inaugurato l’anno successivo nell’ex Palazzo Comunale. A seguito dell’acquisizione di nuovi reperti e dell’accresciuto interesse per la collezione, nel 2011 l’edificio è stato restaurato ed il percorso espositivo ampliato e totalmente rinnovato; oggi comprende pezzi dal XVI al XX secolo, fabbricati dai Bergallo o da loro raccolti o provenienti da donazioni di collezionisti, chiese ed altri enti: non solo orologi ma anche quadranti, lancette, carrucole, "stranezze" provenienti da campanili, ad attestare una storia ricchissima di tecnica e meccanica orologiaia ormai irripetibile.